domenica 3 febbraio 2008

Prima del Giappone

Prima di arrivare in Giappone ho fatto una sosta di qualche giorno in Thailandia, tappa assolutamente consigliata a chiunque, puttanieri e non. Ecco come sono andate le cose ....
Premessa: prima di partire m'ero detto "ora vai in Giappone, cambi vita e tutto, sarà anche ora di smetterla di bere e fumare sigarette come Camilleri". L'aereo parte da Fiumicino alle 14.30, arrivo all'aereoporto due ore prima, saluto mio padre, faccio il check-in e incontro gli altri due compagni di viaggio. Decolliamo in ritardo, circa alle 14.45. Alle 14,55 passa il primo carrello con i drinks e prendo una birra. Alle 15,30 scopro che posso chiedere alle hostess quanti drinks voglio senza limiti, così verso le 17,30 ora italiana raggiungo quota due litri di birra. La sedicesima volta che vado in bagno noto che il personale aereo comincia a lanciarsi strane occhiate e dopo smettono improvvisamente di capire l'inglese ogni volta che provo a chiedere un'altra birra. Capisco allora che non è più il caso d'insistere, soprattutto dopo una probabile bestemmia in thailandese di uno steward evidentemente scocciato dalla mia assidua presenza nei corridoi dell'aereo.
Appena finisce l'effetto birra il tempo si blocca e le restanti 15 ore le passo in catalessi seduto al mio posto. Solo all'atterraggio comprendo che ne sono passate solo 7.
Thailandia! Per prima cosa prendiamo un taxi. Il tassista, noto anche come mr. Pioong, fissa le valigie nel portabagagli aperto con un elastico non più in commercio in occidente. Io salgo davanti, gli altri due dietro.
Mr. Pioong parla malissimo inglese, e a parte alcune frasi scambiate con il mio compagno di viaggio che parla un pò il thai non dice niente finchè non tiro fuori il pacchetto di sigarette. A questo punto il tizio tira fuori dalla tasca alcune foglie, comincia a masticarne una e me ne offre un'altra. Appena arrivato in Thailandia ti offrono una foglia da masticare e che fai non provi? Convinto che sia tabacco m'infilo la fogila in bocca e mastico, mentre mr. Pioong comincia a ridere felice stile Eddy Murphy. Il sapore è osceno-schifoso, ma per non offendere l'uomo mastico la foglia per cinque minuti rovinandomi per sempre le papille gustative. Alla fine getto la spugna e sputo il bolo verde dal finestrino, Mr. Pioong sembra non prendersela troppo e comincia a ridere forte e spiegare l'origine delle foglie. Un'ora dopo, con la lingua anestetizzata e un leggerissimo giramento di testa riesco a capire con tre parole: police, arrest e no good, che le foglie in questione sono droga illegale, e soprattutto dalla quantità che ne assume Pioong, che lui ne è dipendente.

continua....

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