venerdì 5 settembre 2008

VIDEOGIOCHI!

Le sale giochi non sono proprio come quelle di una volta sul lungomare zona Cattolica o Cesenatico...






sabato 23 agosto 2008

ガガガsp

L'altro giorno a una sagra suonavano sti tizi abbastanza famosi in Giappone...i GAGAGA sp!
Spaccavano di brutto!!!






Il video ufficiale e' orribile!!!! Il pezzo pero' e' forte!!!

mercoledì 6 agosto 2008

Egashira

Ecco dove probabilmente hanno rubato l'idea per Jackass....un mito...o forse un deficiente!



venerdì 16 maggio 2008

Karate kid 2

Quello che Daniel san e Miaghi andavano in Giappone........


sabato 10 maggio 2008

Caffè del gatto

In Giappone ci sono dei bar pieni di gatti con cui la gente può giocare mentre beve il thè!

NEKONOJIKAN

Notizia in italiano

lunedì 24 marzo 2008

La città incantata


La città incantata ("Sen to Chihiro no Kamikakushi") è un film d'animazione di Hayao Miyazaki, maestro d'animazione e regista giapponese.
"È un percorso onirico quello compiuto dalla giovane protagonista del nuovo film del maestro giapponese Miyazaki Hayao. Una sorta di viaggio nell’inconscio reso necessario dal difficile passaggio dall’infanzia all’adolescenza, in cui un mondo interiore, ricco di speranza, si scontra con la concretezza della vita. Un cammino che rischia di essere a senso unico se non si hanno la forza e la capacità di prendere in mano la propria esistenza, assumendosi responsabilità, facendo scelte, anche dolorose, non tradendo il proprio istinto e le proprie intuizioni ma anche non cedendo alle trappole dell’illusione..." recensione da gli spietati.

domenica 23 marzo 2008

Didascalie #3

Signora1: Sta a tornà Gozzila, eccolo là! Che palle!

Signora2: Speriamo faccia un paio d'uova come l'altra volta così per un mese frittate gratis!

nirgilis

nirgilis myspace

venerdì 21 marzo 2008

BARAKA

Baraka è un film documentario del 1992 diretto da Ron Fricke.

Un'ora e mezzo di immagini da tutto il mondo, senza dialoghi, con una fotografia spettacolare che lascia senza fiato. Passando da Equador, Egitto, Indonesia, Tanzania e molti altri paesi, il Giappone viene rappresentato nella sua perfetta e velocissima caoticità.

Qui è possibile vederlo online, ovviamente data la qualità è consigliabile procurarsene una copia per lo schermo....

The japanese version

The japanese version è un documentario dei primi anni novanta. E' molto divertente oltre ad essere interessante. Nel film viene mostrata l'ossessione di alcuni giapponesi per la cultura americana, cosa molto comune fino a qualche anno fa in Giappone ed ancora viva se pur con minor intensità.
Quest'aspetto del Giappone è stato un punto centrale di alcune lezioni antropologiche di un corso universitario che seguii ad Osaka. Le varie conclusioni non sto qui ad elencarle.
Il film comunque mostra scene e ricerche a volte spaventose da un certo punto di vista. La parte più impressionante mostra un gruppo di persone talmente ossessionate dal sud-ovest americano che ricreano per questo un bar stile far west e s'incontrano tutte le sere travestiti da cow-boy a bere wiskey, ballare musica country dandosi dei nomi come Jhon, James etc etc....

The japanese version, diretto da Louis Alvarez e Andy Kolker

"The Japanese Version goes beyond the stereotypical images of Japan that are too often presented to Americans, and asks the questions: What happens to Western cultural ideas and objects when they are placed in a new setting? How have the Japanese navigated the flood of foreign influences that has been inundating their culture for a thousand years? With its series of entertaining yet revealing sequences, The Japanese Version is truly a cross-cultural surprise, as well as a warm and funny portrait of Japan today."

lunedì 17 marzo 2008

ENGRISH

Molti credono che i giapponesi parlino bene inglese, almeno più degli italiani. In verità ( o per quanto ho visto io) la percentuale di persone che conosce l'inglese è paragonabile a quella degli italiani, cioè molto bassa.

Il problema dei giapponesi però è che quelli che lo parlano poco, cioè sanno qualche parola e qualche frase, lo adattano poi alla loro lingua, creando termini incomprensibili. Questo dovuto anche al fatto che proprio culturalmente le parole straniere vengono plasmate in versioni giapponesi e fanno poi parte del vocabolario quotidiano...sex diventa seccusu, beer diventa biru etc etc...

E fin qui siamo d'accordo. Però mi chiedo perchè molte insegne, menù, indicazioni e via dicendo siano sbagliate...basterebbe dare un'occhiata su internet, e non credo che in Giappone internet non sia usato?!?!?!?

Una grande raccolta di errori sono su questo sito "ENGRISH", alcuni, molto gravi fanno veramente ridere!!

mercoledì 12 marzo 2008

Lattine





Leggendo un blog mi sono ricordato quanto mi piacevano le lattine giapponesi (ovviamente anche la birra).





I vari design delle lattine di bevande giapponesi sono veramente curati e particolari, addirittura ci sono certe birre la cui lattina cambia a seconda della stagione (ed anche un pò il sapore della birra stessa credo). L'unica cosa però che non capivo erano le lattine minuscole da 25ml o forse addirittura meno, praticamente una sorsatina!!!




martedì 11 marzo 2008

Essere famosi in Giappone

In Giappone gli italiani famosi sono maggiormente calciatori, personaggi della moda o qualche super big come Pavarotti ad esempio. Ma c'è un personaggio che la maggior parte degli italiani ignora e che in Giappone ci rappresenta più di ogni altro. E' sempre in televisione come ospite, partecipa ad un programma d'insegnamento della lingua italiana, proprietario di uno dei siti web giapponesi più visitati, spesso lo si può trovare in riviste e pubblicità. Insomma è una SUPER STAR nel paese del sol levante.


Colui che porta la nostra bandiera in Giappone è quest'uomo qua:


GIROLAMO PANZETTA!!!





Ovviamente non poteva che essere napoletano!


Qui una breve storia del suo successo INSPIEGABILE!


Sito web ufficiale (in giapponese)


Picture from: japantoday, grandebanzai

sabato 8 marzo 2008

Insegne


Insegna di un Pachinko a Kobe.

giovedì 6 marzo 2008

martedì 4 marzo 2008

Pitagora

Sta roba la trasmettevano tutti i pomeriggi in un programma per ragazzi....per sbaglio l'ho vista un paio di volte e m'ha lasciato di stucco!
Si chiamava PITAGORA SWITCH ovvero pitagora suicchi in Japanese

Da notare la musichetta noiosissima tra l'altro..........


domenica 2 marzo 2008

Un 6 dicembre ad Osaka

Nel 1997 avevo a casa un cd del quale non ricordo la provenienza e che ora non so che fine abbia fatto. Il cd in questione era homework dei Daft punk. Album allora di difficle comprensione in un contesto grunge nel quale mi muovevo.
10 anni dopo, il 6 dicembre 2007, ho assistito all'alive tour dei robots francesi.
Vedere un concerto dei Daft punk non ti cambia la vita, ma ti lascia qualcosa, realizzi appena finito il concerto che quel momento non te lo scorderai, che ne è valsa davvero la pena. Non è la musica, è tutto il contesto che circonda il fenomeno Daft punk e lo show racchiuso nel palazzetto che scatena un'energia non facile da trascrivere. Solo qualche video può far capire di cosa si parla...




I Daft punk inoltre sono vicini alla cultura giapponese in un certo senso se prendiamo in considerazione molti dei loro video musicali realizzati da Leiji Matsumoto (quello di Capitan Harlock e Galaxy express per chi se li ricorda) che hanno poi portato alla realizzazione del film interstella 555.

giovedì 28 febbraio 2008

Non chiedetemi perchè

Ma questa è la pubblicità giapponese che mi piaceva di più! L'ho riguardata 1000 volte! Non so ha qualcosa di fenomenale nella sua semplicità.......o forse ho problemi io....a me però fa ridere di brutto ogni volta che la guardo!

KINOKO vuol dire fungo e GENKI energetico....

mercoledì 27 febbraio 2008

I cessi

Prima di partire mi ricordo un mio amico che mi diceva che aveva sentito che in Giappone i bagni erano orribili, tipo un muro dove sotto scorre l'acqua e la gente piasciava e cagava tranquillamente anche in luoghi pubblici. Questo mio amico era Mattia!
La verità ovviamente è che in Giappone ci sono sia i bagni normali, come tutti in europa li conosciamo, ma anche bagni super tecnologici che ti riscaldano le chiappe (goduria quando fa freddo!), ti lavano il culo premendo un bottone e te l'asciugano premendone un altro. Si, non ci sono bidet è vero, ma che te ne fai quando c'è una piccola manina invisibile che ti lava il culo premendo un bottone?

I SUPER CESSI GIAPPONESI!

martedì 26 febbraio 2008

Ma son bone ste giapponesi?

Punti di vista no? Qui comunque ci sono un pò di FOTO di alcune serate organizzate da Cyberjapan, a cui ho partecipato un paio di volte...Giudicate voi.....
In particolare consigliata la visione di queste FOTO

lunedì 25 febbraio 2008

Niente, dice che questi sono pesi!

Oggi m'hanno bocciato! Che gran rottura di coglioni! Non so se è peggio essere bocciati a un esame o na martellata sui coglioni!!!
In compenso dice che questi sono pesi! Non sono giapponesi, niente di questo posto concerne il Giappone. Questi sono gli MGMT.......nuovo gruppetto che spacca come i mille che ne escono di questi tempi...però....però....un'ascoltata io gliela darei!

domenica 24 febbraio 2008

Le pantofole della svolta


Una casalinga disperata giapponese ha inventato delle pantofole che praticamente risolvono tutti i problemi. Mal di schiena, postura, obesità e altro... Mettendo le pantofole, si rafforzano i muscoli, si avranno addominali scolpiti, si perderà peso a vista d'occhio!!!

Qui un VIDEO e relativo sito in italiano con le spiegazioni!

Mhaaaaaaaaaaaaaa..................

venerdì 22 febbraio 2008

Didascalie #2

Lui: Ma smettila de stamburellà! Stai a fà un casino!!!

Lei: Mica mi vorrai dare ordini conciato così! Va a metterti un paio de pantaloni che se si rialza il vento la bambina può subì un shock permanete!

giovedì 21 febbraio 2008

Megalopolis - Angeleek

Ieri sera su rai tre hanno trasmesso l'ultima puntata di una serie di documentari su varie megalopoli. L'ultima appunto era su Tokyo.

In particolare colpiva la parte del documentario incentrata su un "circolo" di ragazze di Shibuya chiamato ANGELEEK, ovvero ragazze vestite e truccate in modo alquanto appariscente, creando vere e proprie comunità ristrette ai membri.



Il video può causare crisi epilettiche!

mercoledì 20 febbraio 2008

Didascalie #1


Signora1: Certo che Takeshi non avrebbe dovuto mangiare il riso con la forchetta!
Signora2: Che coglione! Secondo me ora va in nominations! Lo nominano tutti sicuro!
Signora3: Bhe, io comunque non lo televoto, è troppo bono, non deve uscire di già!

La gente dorme sul treno




Si, la leggenda che i giapponesi dormissero sui treni è vera. Li vedi entrare a flotte, smaniosi di trovare un posto a sedere, e poi bam! s'accasciano come morti sui sedili per svegliari tre secondi prima della loro fermata. Come ci riescano nessuno lo sa, probabilmente sono quelle facoltà che si acquisiscono tramite evoluzione umana...necessità.
Si dice che lavorino anche dieci o più ore al giorno e che per andare al lavoro facciano anche una o più ore di viaggio, ed ecco quindi la necessità di trovare un momento di riposo che si trasforma in perfetto sincronismo sveglia-fermata.


Se non dormono giocano coi in videogiochi. Ma non solo ragazzi, la mania nintendo ds è radicata nella cultura giapponese anche nei cinquantenni manager d'azienda chissàquale, o in madri che forse tramite infrarossi sfidano figli teenager a partite di supermegamarioversione8000 o giù di li.

Un'altra particolarità è vedere come gente in giacca e cravatta, con un certo tono, sai quelli tipo oggi ho guadagnato 6000 e ho fatto guadagnare 10000 alla mia azienda, leggere nei treni i famosi manga, detti terra terra all'italiana i fumetti. Non c'è da vergognarsi in Giappone se a sessant'anni mentre viaggi tra Tokyo e Kyoto leggi fumetti sul mega-robot dai sentimenti feriti, o sulle relazioni drammatiche dei ragazzi al liceo, no, in Giappone i fumetti sono roba seria, e scherzarci sopra può costarti molto caro!?!?!?

sabato 16 febbraio 2008

Pachinko


Il pachinko è in pratica la versione giapponese delle slot machines. Vi sono alcune differenze. La prima è che vi è solitamente un display, spesso tridimensionale, sul quale si svolge una storia a cartoni animati (e sennò non era giapponese!), che procede a seconda delle combinazioni delle slot (555, 222, etc etc). A seconda di come procede la storia si vince di più. La seconda differenza è che non c'è una leva come nei film di Las vegas, ma bensì una manopola che puoi ruotare di pochi gradi verso destra. Ruotando la manopola, centinaia di palline metalliche del diametro di mezzo centimetro circa scendono giù nella slot facendo percorsi a caso. Se le palline entrano in determinate fessure, partono le combinazioni di numeri del display.

Ora, io c'ho giocato una volta sola, non vedo che divertimento ci sia a ruotare una manopola verso destra. Ho inserito 1000 yen, mi sono scese giù tutte ste palline, e dopo meno di due minuti non ho capito cosa fosse successo e ho perso.


Le sale da pachinko sono innumerevoli ed ovunque in Giappone. La gente ci gioca, giovani, gente distinta, e parecchi vecchi. Dicono che le persone ci si rilassino, soprattutto dopo il lavoro. Io quando sono entrato in alcune sale per curiosità mi sono spaventato dal frastuono. Non parliamo di rumore, musica alta o decibel esagerati. Parliamo di frastuono indescrivibile, qualcosa come un mega boato continuo, ed ovviamente è impossibile parlare all'interno della sala, anche urlando non si riesce a capire niente. In più i colori tridimensionale delle macchinette sono mostruosamente esagerati e creano danni permanenti al cervello secondo me. Però dicono che rilassano......

Altri ho sentito dire che considerano il pachinko come un semplice vizio innocuo. C'è chi fuma e c'è chi gioca al pachinko dicevano. Però quanto cazzo fumano dentro le sale da pachinko!

Alla fine insomma, tutte le palline che vinci le puoi convertire in soldi. C'è una cosa strana che non ho compreso bene però. Quando vai a cambiare le palline all'interno della sala, ti danno delle specie di pezzi di plastica, tipo tubi o regoli insomma, poi devi uscire dalla sala e appena fuori trovi un baracchino tutto chiuso con una piccola fessura. Dall'altra parte della fessura ci sta un qualche essere vivente a cui passi i pezzi di plastica e il quale ti da in cambio i soldi....

Sulla scia di chuck norris

Sulla scia dei vari blog su chuck norris, ecco quello su Obama

P.s. avete prvato a scrivere "find chuck norris" su google e poi cliccare mi sento fortunato?

mercoledì 13 febbraio 2008

Thailandia parte terza

Andrea con un tassista thailandese, da non confondere con quello citato nel seguente testo.

Sveglia ore sette, completamente sballato dal fuso orario. Decido di vedere qualche monumento e così vado nella zona vecchia di Bangkok prendendo la metro e soprattutto meravigliandomi di non essermi perso.
Il primo monumento si chiama Wat pho. Gironzolo per un pò e m'accorgo solo quando tiro fuori la macchina fotografica che questa è scarica. Quando esco mi dirigo al palazzo reale adiacente, e qui succede l'imprevedibile: vengo fermato da un individuo apparentemente innocuo che m'impedisce di andare al palazzo convincendomi che sia chiuso perchè festa nazionale buddista (e qua avrei dovuto già sospettare). Ci casco e così il tizio mi propone un tour in tuktuk della città vecchia per 30 bath (praticamente 2 spicci). Ingenuamente salgo a bordo incitato anche dal tizio che ripete ogni secondo "italiano champion".
Come prima sosta mi porta in un piccolo tempio, probabilmente per depistare le indagini. Quando risalgo sul tuktuk il tizio comincia a dirmi di varie fabbriche dove le cose costano pochissimo. Rispondo che non ho molti soldi e non sono interessato, così mi ci porta ugualmente. Visito due fabbriche di vestiti MADE IN ITALY a forza, passando circa 30 secondi in ognuna. Quando risalgo sul mezzo il tizio scopre le carte molto scocciato: "devi stare dentro le fabbriche 20 minuti almeno sennò non mi danno il buono per la benzina! Italiano champion!", io rispondo che non è colpa mia in quanto non voglio comperare nulla, così il tizio comincia ad implorarmi e preso da compassione mi faccio portare alla terza fabbrica, che scopro subito essere di gioielli e pietre preziose.
Tra uomini d'affari in giacca e cravatta mi addentro in pantaloncini fingendomi importatore di diamanti. Verosimilmente gli impiegati ci credono e cominciano a mostrarmi centinaia di pietre preziosi e diamanti. Fingo interesse per mezz'ora circa, poi chiedo il biglietto da visita ed esco. Il tizio del tuktuk fuori m'aspetta preoccupato. "Hai comprato qualcosa?" chiede, "no" rispondo io. Il tizio bestemmia e smette di chiamarmi italiano champion, il che un pò mi dispiace.
Per ultimo mi porta finalmente ad un'altro tempio adiacente la fabbrica di gioielli. Entro, faccio una giratina e quando esco il tizio non c'è più e così sono costretto a prendere un taxi.
Ne fermo uno, salgo, "per la metro please!", "ok, ma conosco certe fabbriche dove le cose costano pochissimo, vuoi andarci?".


Il Charlie bar di Bangkok.

lunedì 11 febbraio 2008

L'insetto che ti morde il culo

Si chiama proprio così! Osciri cagiri muscii.... Ovvero, osciri = sedere, cagiri da cagiru = mordere, e muscii = insetto. E' un personaggio nato dalla mente malata di qualche giapponese che però ha avuto un enorme successo. Durante un programma pomeridiano per bambini il pupazzo-insetto si dilettava in balli e canti minacciando di mordere i culi della gente! Poi potevi vedere pupazzi, gadgets, patatine, giocattoli e quant'altro con il marchio dell'insetto giallo ovunque nelle città.
La canzoncina è terrificante, a tratti anche un pò triste, infatti a quanto pare spiega di come l'insetto mordendo i culi della gente di città si sia sentito poco bene perchè non erano salutari come quelli delle persone che vivono in campagna. La cosa più spaventosa però, a mio parere, sono i bambini nel video della sigla del programma, non so, hanno un qualcosa di inquietante...

Quindi ragazzi occhio al culo!!!

Il parcheggio

Quando stai per un pò di tempo senza macchina, ti dimentichi di quanto sia infernale trovare parcheggio in via dei filosofi alle 5 del pomeriggio! Oggi sono andato a portare il pc da un amico in via dei filosofi...per parcheggiare ho bestemmiato in un ora esattamente quanto ho bestemmiato in totale in tutta la mia vita!

venerdì 8 febbraio 2008

ZEITGEIST

Visto che il foca si ostina a non guardarlo e non postarlo come gli avevo detto un mese fa...lo faccio io. Si chiama ZEITGEIST. E' un film documentario che si può guardare online, anche con sottotitoli in italiano.

Se ti piacionno Maria DeFilippi, buona domenica, e domenica in...non perderci tempo e non guardarlo.
Se qualche volta in vita tua hai avuto la sensazione di vivere in una specie di matrix, dove qualche furbetto ti sta prendendo per il culo e cercando di farti vivere una vita conforme alle SUE esigenze...magari dacci un'occhio...
Zeitgeist è diviso in 3 parti: La prima (per la gioia del foca) riguarda la più grande truffa di tutti i tempi. La seconda parte parla di ciò che tutti ormai sanno benissimo, cioè 11 settembre = autoattentato degli Stati uniti a se stessi. La terza parte è la più interessante per me, anche se parla dell'America in particolare, apre un pò gli occhi su come il baraccone in cui viviamo serve a distrarci da altre cose.......
Magari è un pò apocalittico nel finale, ma sempre molto interessante...

Have a look...and THINK!


mercoledì 6 febbraio 2008

Precisazioni x il foca

Effettivamente mi ero dimenticato del ramen. Primo perchè l'ho mangiato solo un paio di volte, secondo perchè la mia mente l'aveva rimosso. Non essendo appassionato di liquidi non alcolici non poteva piacermi il ramen: spaghetti che galleggiano in un brodo pieno di alghe e uova sode e chissà che altro. Alghe??? A si, i Giapponesi mangiano le alghe, ma proprio di brutto! Ci incartano pure i cibi, così che poi si mangiano il cibo e l'involucro! Tipico esempio infatti è l'onigiri, polpetta di riso ripeno incartata nell'alga. L'onigiri non mi dispiaceva, soprattutto quello ripieno di tonno e maionese. Ma la minaccia più grande era quella di trovarvici dentro le uova di pesce!! Mica si potevano accontentare di mangiare le alghe i Giapan, e no, pure le uova di pesce, che ovviamente non ho mai avuto il coraggio di assaggiare!

E poi si caro Foca, la campanella suona proprio come nei cartoni animati. Anche all'università Kansai Gaidai dove andavo, la campanella senza un criterio logico suonava quel motivetto irritante.....

Foto del cortile dove copiavo i compiti all'università

martedì 5 febbraio 2008

A proposito di sushi

Durante la prima lezione di antropologia visiva in Giappone ci fecero vedere questo filmato!



Non è che le cose vadano proprio così...però un pò di verità c'è!

Ma cosa si mangia in Giappone?

Nella foto: snack di pelle di polpo essicata o robbaccia simile. I bambini ne vanno matti dice!

Appena torni dal Giappone ti vengono fatte due domande da chiunque: Come sei stato e ma cosa mangiavi in Giappone?

Bè un pò di tutto. Sembra scontato dire il sushi, invece no perchè non lo mangiavo. Il sushi come diceva il rag. Filini riferendosi ad altro, può piacere o non può piacere. A me personalmente non piace. Prima di tutto perchè ci vuole abitudine nel masticare pesce crudo se l'hai mangiato cotto per vent'anni, secondo perchè la maggior parte del sushi viene condito a tradimento con una salsetta verde che proprio non mi va giù: il famigerato wasabi. Dicono sia piccante, ma forse chi lo dice non ha mai mangiato alle bancarelle thailandesi! Comunque a me dava la sensazione di un qualcosa fortemente sintetico, anche se di sintetico non aveva niente.

Tralasciando pesci crudi, pollice in su invece per i takoyaki, pallette di pastella mezza cruda tipo impasto per la pizza in lavorazione ripene di pezzi di polipo e ginger. La descrizione può tradire, ma il sapore è accettabile. Questo takoyaki è tipico della zona Kansai di Osaka, ecco anche perchè ne ho mangiato abbastanza.

In più c'è il tempura, praticamente roba fritta, vegetali o pesce...non male!

Altrimenti qualsiasi cosa fritta, tanto pollo e uova ovunque (da non crederci ma anche uova fritte!). E il riso ovviamente! Riso, riso e riso! Ma tanto riso, più di quanto uno possa immaginare!

La cosa che non si capisce però è il motivo per cui i Giapponesi non usano coltelli a tavola...ok, la tradizione etc etc...(ma quanto sei etnocentrico penserete), però ci sono delle situazioni in cui pezzi di carne enorme o di vegetali sono impossibili da infilare in bocca! Però niente! Bacchette e basta!

Ah...e portatevi i tovaglioli da casa. Trovare tovaglioli in luoghi dove si mangia è ardua impresa...il motivo? Che ne so?




Eccomi con espressione dubbia al ristorante, mentre i cuochi da dietro se la ridono!

lunedì 4 febbraio 2008

Thailandia parte seconda


Arrivato in Hotel passo la mattina a smaltire l'effetto foglia-jetlag-impatto con umidità 100% e dormo 4 ore. Al mio risveglio non trovo nessuno nella stanza e decido d'uscire per mangiare qualcosa. Colpo di genio: vado al mercato notturno alle 4 del pomeriggio! Ovviamente è tutto chiuso a parte delle bancarelle che offrono sospettosi pastoni fumanti di colore equivoco. Ne prendo una ciotola! La signora che mi vende il cibo mi avverte: "Very spicy ok?", "of course" le rispondo. Mi siedo ad un tavolino e infilo in bocca un pezzo di presunta carne. Tre secondi e il bruciore in bocca è paragonabile soltanto ad un ferro da stiro acceso sulla lingua. Mi alzo di scatto e corro verso la bancarella, "water please!!!", "no water" risponde la tizia. Allora vado alla bancarella adiacente che sfoggia un enorme frigo trasparente pieno di bottiglie d'acqua: "water please!", e la ragazza al bancone non risponde, "water please!", ma niente. La signora della bancarella accanto che m'aveva venduto il pastone fa cenno di no con la testa quando la guardo, ovvero tradotto: quelli di la si sono offesi perchè hai preso da mangiare da me e quindi sadicamente non hanno intenzione di venderti l'acqua!

A questo punto con lacrimoni enormi agli occhi abbandono il posto a stomaco vuoto e bocca fumante.

continua...

domenica 3 febbraio 2008

Prima del Giappone

Prima di arrivare in Giappone ho fatto una sosta di qualche giorno in Thailandia, tappa assolutamente consigliata a chiunque, puttanieri e non. Ecco come sono andate le cose ....
Premessa: prima di partire m'ero detto "ora vai in Giappone, cambi vita e tutto, sarà anche ora di smetterla di bere e fumare sigarette come Camilleri". L'aereo parte da Fiumicino alle 14.30, arrivo all'aereoporto due ore prima, saluto mio padre, faccio il check-in e incontro gli altri due compagni di viaggio. Decolliamo in ritardo, circa alle 14.45. Alle 14,55 passa il primo carrello con i drinks e prendo una birra. Alle 15,30 scopro che posso chiedere alle hostess quanti drinks voglio senza limiti, così verso le 17,30 ora italiana raggiungo quota due litri di birra. La sedicesima volta che vado in bagno noto che il personale aereo comincia a lanciarsi strane occhiate e dopo smettono improvvisamente di capire l'inglese ogni volta che provo a chiedere un'altra birra. Capisco allora che non è più il caso d'insistere, soprattutto dopo una probabile bestemmia in thailandese di uno steward evidentemente scocciato dalla mia assidua presenza nei corridoi dell'aereo.
Appena finisce l'effetto birra il tempo si blocca e le restanti 15 ore le passo in catalessi seduto al mio posto. Solo all'atterraggio comprendo che ne sono passate solo 7.
Thailandia! Per prima cosa prendiamo un taxi. Il tassista, noto anche come mr. Pioong, fissa le valigie nel portabagagli aperto con un elastico non più in commercio in occidente. Io salgo davanti, gli altri due dietro.
Mr. Pioong parla malissimo inglese, e a parte alcune frasi scambiate con il mio compagno di viaggio che parla un pò il thai non dice niente finchè non tiro fuori il pacchetto di sigarette. A questo punto il tizio tira fuori dalla tasca alcune foglie, comincia a masticarne una e me ne offre un'altra. Appena arrivato in Thailandia ti offrono una foglia da masticare e che fai non provi? Convinto che sia tabacco m'infilo la fogila in bocca e mastico, mentre mr. Pioong comincia a ridere felice stile Eddy Murphy. Il sapore è osceno-schifoso, ma per non offendere l'uomo mastico la foglia per cinque minuti rovinandomi per sempre le papille gustative. Alla fine getto la spugna e sputo il bolo verde dal finestrino, Mr. Pioong sembra non prendersela troppo e comincia a ridere forte e spiegare l'origine delle foglie. Un'ora dopo, con la lingua anestetizzata e un leggerissimo giramento di testa riesco a capire con tre parole: police, arrest e no good, che le foglie in questione sono droga illegale, e soprattutto dalla quantità che ne assume Pioong, che lui ne è dipendente.

continua....